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Il glossario del Metaverso: che cos’è il Web3?

Alla scoperta del futuro immersivo-partecipativo attraverso tecnologie funzionali

“Verrà un giorno, e non è molto lontano, in cui potremo concludere affari, studiare, conoscere il mondo e le sue culture, assistere a importanti spettacoli, stringere amicizie, visitare i negozi del quartiere e mostrare fotografie a parenti lontani, tutto senza muoverci dalla scrivania o dalla poltrona”. No, non è una profezia di nostradamussiana memoria, è la previsione scientifica – datata 1995 – di Bill Gates, fondatore della Microsoft, in riferimento all’evoluzione informatica che di lì a poco avrebbe investito l’intero pianeta.

Il mondo dell’epoca, ancora sprovvisto delle necessarie competenze tecnologiche – salvo rare eccezioni – si apprestava a conoscere le meraviglie innovative, seppur limitate, del Web1; le generazioni Baby Boomer e X, coinvolte in questo maxi processo di sviluppo, cominciavano lentamente a fraternizzare con il linguaggio HTML: il preludio della rivoluzione adottata dopo circa un decennio, fase che ha determinato la nascita e il graduale consolidamento del Web2 il quale, attraverso l’avvento – e il sopravvento – dei social media, si è “trascinato” sino ai giorni nostri.

Un occhio al presente e uno sguardo al futuro: è con questo modus operandi che, oggi, ci si affaccia alle nuove idee e prospettive concepite dai colossi del digitale, sempre più orientati a catalizzare l’attenzione sulle numerose potenzialità che riserva il Metaverso, protagonista indiscusso del macrocosmo Web3.

 

L’era del Web3, dove il Metaverso è protagonista

Il Web3 nasce con l’intenzione di riformare, in maniera piuttosto radicale, l’attuale funzionamento della rete. Per dare una definizione sintetica, potremmo connotarlo come “la terza generazione del Web”, completamente decentralizzata e basata sul sistema Blockchain, ovverosia una struttura informatica che gestisce in modo trasparente e sicuro un registro composto da dati e informazioni (es. transazioni) attraverso una catena di blocchi.

Senza soffermarci sulle peculiarità della Blockchain, che affronteremo in altre sedi, risulta doveroso focalizzarsi prettamente sulla mission del Web3 che consiste nel perfezionamento di internet – migliorandone la qualità – con l’aggiunta di innovazioni digitali di ultima generazione come la tecnologia VRO (Virtual Room Objects).

Non si tratta di un’effimera operazione di restyling fine a sé stessa, ma di introdurre in una dimensione completamente nuova l’utente, finalmente in grado di ri-appropriarsi della tecnologia – senza essere governato dalla medesima – e coinvolto in uno straordinario contesto alternativo: il mondo virtuale promulgato dal Metaverso è accessibile a tutti, totalmente immersivo e modulabile, all’interno del quale si è rappresentati fisicamente da un avatar; attraverso un semplice visore, esso regola l’interconnessione  con la realtà regalando, di conseguenza, all’internauta la possibilità di vivere un’esperienza inedita, una sorta di in più da sommare alla vita/routine quotidiana.

 

Web3 vs. Web2: le differenze

Web3: Immersività; dati di proprietà dell’utente; architettura distribuita; basso costo di esercizio; gestione in casa.

Web2: Solo monitor; dati di proprietà delle aziende; architettura centralizzata; alti costi di esercizio; gestione da affidare a terzi.

 

Perché investire nel Web3?

Domanda lecita e naturalmente spontanea. La risposta? Perché non vi è altra strada, se non quella controproducente di “restare indietro” rispetto alla concorrenza. Il Web3, e di conseguenza il Metaverso, è una concreta possibilità di crescita e di sviluppo per le aziende; in questa fase specifica, lo scopo delle imprese che stanno scegliendo di ampliare il loro raggio d’azione attraverso il Web3, consiste nel rafforzare la relazione con il cliente finale, implementando nuovi obiettivi di Comunicazione e Marketing: vari sono i punti al centro della rivoluzione metaversale, tra cui la ristrutturazione della brand identity, la ridefinizione del customer engagement e l’acquisizione di nuovi lead.

Tutto ciò è, chiaramente, rapportato alla transizione dal Web2 al Web3: traguardo fissato al 2030, momento nel quale il 5G lascerà il passo alla tecnologia 6G. In quel preciso momento ogni azienda, ente, organizzazione e attività che avrà scelto – in anticipo – la via del cambiamento si ritroverà già in possesso di tutti quegli strumenti necessari per affrontare le avvincenti sfide del futuro.

In buona sostanza, il Web3 – le cui caratteristiche sono identificabili nel realismo, nella sincronia, nell’accessibilità, nell’immersività, nell’interattività e nell’interoperabilità – rappresenta la principale opportunità di trasformare il proprio business.

Porta la tua azienda nel Web3 con HG I-Tech: incontra i tuoi clienti direttamente nel tuo ufficio virtuale, diventa meta-host, gestisci autonomamente il tuo spazio, organizza eventi, riunioni, meeting e presentazioni all’interno del Metaverso.

Il futuro è già qui: che aspetti a farne parte?


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