Il Metaverso è e sarà la nuova frontiera della medicina

La tecnologia al servizio della salute dell’essere umano: il progresso evolutivo rappresentato dal Metaverso cambierà per sempre tecniche e metodologie nel campo sanitario

“Un uomo saggio dovrebbe considerare la salute come la più grande delle gioie umane”, così parlò Ippocrate, colui che viene convenzionalmente indicato come il padre della medicina scientifica. Una verità assoluta la sua, che simboleggia l’essenza nonché il fine dell’esistenza umana: mirare al benessere fisico e mentale, obiettivo al di sopra di ogni fattore, aspetto ed eventualità.

Un riferimento tutt’altro che casuale, quello all’aforista ellenico, promotore di una vera e propria rivoluzione del concetto di medicina, nell’Antica Grecia considerata abitualmente una branca della teurgia e della filosofia e che, grazie agli studi e all’autorevolezza dello stesso Ippocrate, divenne una professione autonoma, libera da precetti religiosi e ontologici. Da una rivoluzione antica ad uno sconvolgimento moderno: perché se è vero che la storia si ripete – per carità, nessuna allusione disinformativa in ambito medico-scientifico – è altrettanto vero che si possa dare una mano al progresso, in chiave tecnologica.

Protagonista di questa metamorfosi contemporanea è, ancora una volta, il Metaverso. Il binomio con la medicina incarna perfettamente il significato di sviluppo scientifico; infatti, attraverso l’utilizzo della tecnologia VRO, il comparto Sanità vive – e vivrà – una sorta di cambiamento epocale. Le svariate opportunità che si stagliano all’orizzonte, mediante il suddetto legame, tratteggiano pratiche efficaci, totalmente innovative e durature nel tempo; a tal proposito, funge da brillante testimonianza il Metaospedale: frutto dell’investimento degli Emirati Arabi Uniti – e dell’avanguardia di Olimaint in Italia – il Metaospedale è il progetto del futuro, capace di mutare funzionalità e modalità delle strutture sanitare e, al tempo stesso, di modificare l’interazione tra utenza e personale medico.

Il piano degli EAU, in grado di lanciare il primo ospedale virtuale in assoluto a livello mondiale, prevede un’offerta composta di realtà aumentata a favore di quei pazienti che necessitano di cure a lungo termine: grazie a questo tipo d’innovazione digitale sarà possibile assistere e migliorare in toto la degenza di coloro che, ad esempio, saranno costretti – a causa di una paralisi e/o simili problematiche – al ricovero per un tutt’altro che breve arco di tempo. Un modello “apripista” da seguire e dal quale l’apparato statale sta pensando di attingere, in modo da rivoluzionare anche il rapporto tra cittadini e amministrazione, attraverso l’apertura di uffici governativi all’interno del Metaverso, consentendo dunque un rapido disbrigo delle pratiche burocratiche.

Andando più nello specifico – e per farlo, ci serviremo dell’operato di Olimaint – quali sono i servizi ospedalieri connessi all’applicazione metaversale?

• Consultazione della propria situazione clinica attraverso l’interazione online con un medico, mediante un semplice visore
• Incontri virtuali con il paziente ricoverato all’interno di una struttura sanitaria: grazie al Metaverso e ai relativi avatar, amici e familiari potranno avere un rapporto diretto (e meno freddo) con l’interlocutore
• Camminare, muoversi ed esplorare l’edificio ricostruito in 3D o altri spazi, in modo tale da estraniarsi dal contesto ospedaliero
• Prenotare esami e fruire consulenze di specialisti, il tutto in tempo reale e da remoto

Tuttavia, come sottolinea la stessa Olimaint, l’applicazione metaospedaliera “non è dotata di un sistema di archiviazione di informazioni sanitarie, ma permette ai medici e alle strutture autorizzate di poter condividere queste informazioni attraverso un’operazione di condivisione del proprio personal computer o laptop all’interno dell’ambiente digitalizzato della VRO”.

Un altro ramo che certamente è incluso nel processo di crescita e sviluppo tecnologico del comparto medico-scientifico è quello della ricerca. Risulta più che doveroso, dunque, citare un esempio straordinario, capace di puntare sul Metaverso come simbolo della lotta al cancro; l'Irccs Istituto di Candiolo ha investito una somma pari a 2 milioni di euro sulla tecnologia VRO, sfruttando un’area dedicata di 2000 mq, all’interno della quale ha applicato ai tumori urologici una sorta di monitoraggio virtuale, attraverso la telemedicina.

"La sinergia fra la telemedicina, l'accesso a reti wireless 5G che consentono una trasmissione dei dati sempre più precisa, l'intelligenza artificiale con la possibilità di gestire grandi quantità di dati – commenta il Direttore Generale Irccs di Candiolo, Antonino Sottile – sta aprendo prospettive promettenti per medici e pazienti che nel mondo virtuale trovano già nuove opportunità per una gestione migliorata delle patologie, quelle oncologiche in primis. Grazie ai visori che permettono agli utenti di immergersi nel Metaverso virtuale, è possibile per i medici incontrare gli avatar di colleghi ovunque nel mondo, così da condividere le informazioni e le decisioni d'intervento”.

In conclusione: si tratta di un nuovo modus operandi, di una strategia tecnico-informativa del tutto inedita, capace di far risparmiare tempo ai pazienti e far condividere, a medici e specialisti, materiale e pareri nella maniera più semplice e rapida possibile, magari tramite meeting, convegni, attività formative e di aggiornamento. Il tutto grazie ad un semplice visore, strumento simbolo del Metaverso: la tecnologia che apre a chiunque le porte dell’innovazione.

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