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Il Metaverso in TV: la Rai celebra il laboratorio Olitec

La TV di Stato ha visitato gli uffici del nostro partner di ricerca e sviluppo, illustrando pregi e vantaggi della tecnologia VRO e le relative peculiarità

“Il Metaverso è una tecnologia che nasce negli anni Novanta ed è stata sempre utilizzata in ambiti prevalentemente non civili: il Covid ha sdoganato questa tecnologia perché le persone che sono entrate in contatto in maniera importante con l’uso delle videochiamate, hanno capito che volevano qualcosa in più, e l’hanno capito anche le grandi compagnie internazionali. Ecco perché, oggi con il termine Metaverso – a livello popolare – raggruppiamo l’idea di questa fruizione di ciò che c’è già in rete ma con una modalità completamente differente dove l’uomo ritorna ad essere al centro della tecnologia e non a subire la tecnologia”.

Con questa sintetica definizione del Metaverso, il dott. Massimiliano Nicolini – capo dipartimento del laboratorio di ricerca e sviluppo Olitec – accoglie la Rai negli uffici di Valmontone, in provincia di Roma, luogo dove la tecnologia VRO ha messo radici e intende, gradualmente, espandersi.

Tra una spiegazione tecnica e aneddoti teologico-comunicativi, in un contesto dove l’antica sacralità e il futuro sembrano viaggiare di pari passo e mischiarsi l’uno con l’altra con una naturalezza quasi disarmante, vien fuori un quadro preciso e dettagliato sulla storia e sull’attività svolta dal laboratorio Olitec, comparto innovativo di Olimaint, una delle realtà più longeve nel panorama nazionale, nata nei primissimi anni Ottanta e ad oggi punto di riferimento per centinaia di imprese.

Una storia fatta di passione e impegno, delineata da Giovanni Nicolini –  “figlio professionale” di colui che, con ogni probabilità, fu il più grande degli industriali illuminati italiani, Adriano Olivetti – che nel 1981 decise di cominciare a tracciare, lasciando l’azienda che tutti i dipendenti e dirigenti storici chiamavano La mamma Olivetti e nella quale era entrato da giovanissimo (nel lontano 1966) come “apprendista tecnico di macchine da scrivere”: quella che all’epoca sembrava essere una sfida impossibile, ovverosia combattere contro le multinazionali statunitensi, come ad esempio IBM, si rivelò un clamoroso successo.

Lo stesso successo che oggi raccoglie Olitec, toccato con mano dalla troupe della TV di Stato, la quale ha avuto modo di sperimentare dal vivo i progressi dell’innovazione tecnologica e digitale; tra un’esperienza immersiva-formativa a bordo di una portaerei americana, un giro a Firenze fra piazza della Signoria e Ponte Vecchio o in un museo virtuale dedicato al celebre scultore Antonio Canova, passando per un concerto allo stadio “Diego Armando Maradona” di Napoli, gli inviati Rai hanno tastato il terreno di una nuova dimensione, non sostitutiva – come i principi del Metaverso impongono – bensì estensiva, atta ad espandere e a rendere ancor più interattive, sociali e dinamiche le pratiche del web.

Una nuova dimensione che, tuttavia, non si ferma all’intrattenimento e al puro divertimento  – settori che, ad ogni modo, hanno accolto con entusiasmo il Metaverso – ma che con ogni probabilità ha risolto la sempiterna diatriba inerente ai dati personali, concessi finora – e talvolta inconsciamente – ai colossi internazionali e che si apprestano a ritornare in nostro possesso, legati direttamente al nostro avatar di riferimento, in quanto “abbiamo finalmente la possibilità di trasferire il dato sfruttando il cambio dell’architettura software e di rete, che c’è nel passaggio da quello che oggi viviamo, cioè il Web 2, a quello che vivremo e che stiamo iniziando a vivere che è il Web 3: non si tratta più di un’architettura centralizzata o decentralizzata, ma distribuita, dove ogni macchina concorre ad essere un piccolo centro di elaborazione, a disposizione delle persone che partecipano in quell’applicazione; parcellizziamo i processi, velocizziamo le informazioni, decidiamo noi a chi dare il dato, decidiamo noi quando prenderlo e cosa dobbiamo farne, ma lo trasciniamo sempre con noi”.

Un tipo di tecnologia altamente innovativa ma che, tuttavia, secondo lo stesso Nicolini, richiede tempo per essere applicata: si prevede, infatti, che entro il 2030, tramite la diffusione di visori – magari con modelli ancor più funzionali – e l’avvento della connessione 6G, il Metaverso riempirà quotidianamente le nostre giornate, ponendo le basi per una metamorfosi positiva in svariati contesti lavorativi e aziendali e, al tempo stesso, non limitando l’interazione tra individui, bensì potenziandola. Una sorta di rivoluzione socio-digitale che sta man mano espandendosi a macchia d’olio (da oggi anche sul piccolo schermo) e di cui noi di HG I-Tech, in stretta collaborazione e cooperazione con Olitec – una vera e propria eccellenza italiana nel campo delle nuove tecnologie –  siamo orgogliosamente protagonisti.

Per vedere l’intervista completa al dott. Massimiliano Nicolini clicca su: https://www.youtube.com/watch?v=Wry2p-1V7zY.

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