Metaverso e social network: dall’ibridazione comunicativa alle numerose opportunità per i brand
“Prima di Facebook e delle altre piattaforme simili, internet era sostanzialmente una rete di pagine e di contenuti, non di persone”. Le parole del noto giornalista Antonio Spadaro risuonano come una rivoluzione in piena regola apportata dai protagonisti del Web 2, ovverosia i social network – e social media poi – nella società contemporanea.
Un segno tangibile dell’evidente mutazione della (e nella) quotidianità è dato dalla trasformazione quasi totale del modus operandi di aziende, attività, enti, organizzazioni e di tutte quelle realtà che hanno modificato il loro approccio con l’interlocutore, sino a qualche decennio fa “troppo lontano o tenuto comunque in disparte” rispetto al corso degli eventi; tuttavia, le involontarie barriere sociali che hanno in qualche modo ostacolato il filo diretto tra utente e servizi sono state gradualmente smontate: l’avvento dei social network ha determinato un nuovo tipo di comunicazione, avvicinando l’internauta e inserendolo, di fatto, nella cerchia degli attanti.
Un legame particolare, sino ai primi anni Duemila completamente inedito, testimoniato dall’esplosione – a tratti incontrollata – di nuovi social network/media nel tempo, dalla socializzazione in chiave post-postmoderna, nonché dalla convergenza tra diversi settori, e destinato a sconvolgere per sempre il presente, così come l’abbiamo conosciuto.
Un presente che, ad onor del vero, somiglia tanto un futuro più che prossimo. Alle soglie del 2030, il mondo comincia a prepararsi in vista della nascita del 6G, al quale scienza e industria stanno dando anima e corpo: le fondamenta sembrano essere piuttosto solide, tanto che la sua formalizzazione appare sin da ora come una sorta di riforma epocale. A farla da padrone in questo processo così duraturo e complesso, dinanzi al quale farsi cogliere di sorpresa sarebbe un clamoroso errore, sarà senza ombra di dubbio il Metaverso.
Ma che cos’è il Metaverso? Una definizione sintetica ma esaustiva la fornisce il laboratorio di ricerca e sviluppo Olitec: “L’etimologia della parola deriva dall’accostamento di ‘meta’ – che indica zone di realtà analoghe a quelle al quale il prefisso meta viene apposto – e ‘verso’, per indicare appunto una realtà. Il termine è stato coniato da Neal Stephenson nel romanzo cyberpunk ‘Snow Crash’, uscito nel 1992. Dunque, fin qui, nulla di particolarmente trascendentale. Andando più nel pratico, possiamo dire che il Metaverso sarà un’evoluzione di internet, una sua versione avanzata, grazie all’integrazione di applicazioni e oggetti in realtà aumentata e virtuale per rendere possibile l’integrazione dell’uomo stesso all’interno di esso. Chiaramente la presenza umana nel Metaverso, che poi è necessaria affinché il Metaverso sia definito tale, avverrà tramite la generazione di avatar personali”.
“Questo renderà possibile spostarsi istantaneamente da un luogo virtuale all’altro. Il ‘teletrasporto’ è inteso come lo spostamento del proprio avatar tra due ambienti. Tutto ciò avrà sicuramente dei risvolti positivi: sarà davvero difficile, infatti, accumulare ritardi e si impatterà decisamente meno sull’ambiente. Il Metaverso, dunque, è un concetto d’integrazione tra uomo, realtà virtuale, realtà aumentata e internet. Le sue applicazioni saranno molteplici: in via definitiva, possiamo anche pensarlo come ciò che verrà ‘dopo internet’, o meglio dopo la versione che conosciamo di internet”.
Non è certo un mistero che ci sia una certa affinità tra la tecnologia VRO e i social network: l’apertura totale di Mark Zuckerberg nei confronti del Metaverso – non è la sola – funge da brillante testimonianza. Entrambi macrocosmi di rivoluzioni digitali e multimediali, non solo dal punto di vista sociologico, vengono indicati come gli strumenti principali per convertire il business di un’azienda o la comunicazione di un brand. A tal proposito, risulta doveroso sottolineare come l’ibridazione tra i due mondi sia l’unica via possibile da percorrere per entrambi: la tecnologia VRO rappresenta il “nuovo che avanza” – nonostante la sua nascita risalga ufficialmente agli anni Novanta – mentre i social network continueranno ad essere troppo potenti ed indispensabili, specialmente nella primissima fase evolutiva.
Di conseguenza, una sorta di spontanea guerra mediale non avrebbe alcun senso. Al contrario, un’unione d’intenti gioverebbe ad entrambe le fazioni: attraverso un accorpamento comune, un’azienda si ritroverebbe a fare i conti con una platea più ampia, avendo al contempo la possibilità di:
- targettizzare contenuti
- adottare nuove attività di comunicazione (di tipo immersivo)
- azionare la modalità customer experience
- fissare nuovi obiettivi di vendite e marketing
- fidelizzare clienti storici
- acquisire nuovi lead
- avvicinare la Gen Z
- esplorare nuovi mercati
La combinazione vincente “Metaverso – Social network” indica, quindi, la strada dell’imminente avvenire: la ridefinizione dei contorni commerciali – a fini non solo promozionali – è la chiave di volta per far sì che asset, storytelling e business strategies di una qualsiasi realtà imprenditoriale che decida di investire sulla tecnologia VRO vengano riformati in maniera efficiente, proficua e innovativa.
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